Ex orfanotrofio San Leonardo, chi lo conosce davvero?

Cultura

Siamo a Bologna, precisamente in via Begatto, e, verso via San Vitale scorgiamo sulla nostra destra un edificio di pregio che ci restituisce un’immagine plastica della Bologna medievale quando la lunga via che giungeva alle torri più note della città era ancora chiamata via Salara poichè portava il sale in piazza tramite un canale oggi tombato.Si tratta dell’ex orfanotrofio San Leonardo, uno di quei rari edifici bolognesi ad aver mantenuto il portico ligneo che, per paura degli incendi che avrebbero potuto provocare un disastro a catena, venne vietato per decreto e così si fece a partire dal XVI secolo sostituendo la muratura al legn
Il palazzo, costruito nella seconda metà del XIV secolo, era sede di uno degli istituti dell’Opera dei Mendicanti, che si occupava, con il sostegno dei cardinali legati, di accoglienza ai poveri e agli orfani, in un’epoca di grande miseria e delinquenza, conseguenti a gravi carestie e epidemie.
Nel 1903 dopo secoli di abbandono venne restaurato dal grande artista liberty Leonida Bertolazzi, che mise di nuovo in evidenza lo spioncino del primo piano usato quasi come una webcam antelitteram (veniva chiamato occhio medievale) per osservare cosa accadeva nella strada e bloccare i ladri sul più bello.Nel 2013 in seguito ad una segnalazione circa incuria e atti vandalici venne ripulito ma, ancora oggi, brutti graffiti deturpano il portale e la ghiera in cotto e la sua posizione isolata induce malintenzionati a diversi atti vandalici ad opera del pregevole manufatto.Riscopriamo questo gioiello e ridiamo ad essa l’onore che merita. è noto che i posti frequentati da turisti, perché no anche da cittadini desiderosi di riscoprire la propria città, vengono abbandonati da chi, avendo intenzioni di deturpare, preferisce agire nel buio Riappropriamoci del nostro passato perché senza passato non ci può essere futuro.

Baldassarre Giardina

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