Ci fa piacere che la nuova Soprintendente Quarto si accorga del problema del degrado dei portici, lo denunci e cerchi soluzioni pratiche.Il problema è sotto la luce del sole da almeno 30 anni , ma mai nessuno della giunta PD o similari, o del suo entourage culturale e sociale lo ha affrontato. Anzi questi obbrobri vengono considerati forme d’espressione, meritevoli di tutela, fino a forme di vera e propria arte. Per non parlare della convenienza a non rompere le palle a chi poi deve votarti. Già con Dailtiro, proponemmo al precedente assessore, un sistema di particolari vernici lavabili con solventi e una campagna robusta di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri sociali.Non abbiamo mai avuto risposta. Tuttavia non basterebbe. Serve controllo da parte delle forze dell’ordine nelle strade, come deterrente. Telecamere e sputtanamento pubblico, come alcuni sindaci hanno deciso di fare, con ottimi risultati. Ma non basterebbe. Serve un enorme e continuativa campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri sociali. Ma forse non basterebbe, se fosse non condivisa da associazioni, enti, centri sociali, istituti scolastici, collettivi, associazioni universitarie, circoli.
E qui arriviamo al problema principale, la “capacità, volontà e vocazione naturale” di accogliere di tutto a Bologna con il messaggio “tutto è possibile qui” e l’incapacità di imporre un sistema di regole, principi e valori. Tantissimi quattrini sono stati spesi fino a ora con scarsi risultati per questo problema.
Finché la denuncia non sarà unanime da tutte le parti nulla cambierà. Tuttavia queste affermazioni potrebbero essere un piccolo segnale di cambiamento. Una scintilla che potrebbe portare a qualcosa di significativo. Staremo a guardare se succederà davvero qualcosa.