Bologna è una città che ha un’incredibile omogeneità architettonica. La suapeculiarità è l’impronta medievale che si è innestata con grande armonia e continuità sul quadrilatero di impronta romana, creando ambientazioni di grande effetto scenico e scorci di rara bellezza.La forma inusuale di alcune piazze, che non hanno l’armonia e l’ordine delle piazze rinascimentali toscane, crea un apparente disordine e una sovrapposizione di stili che rende il carattere della città accattivante e unico.In alcuni punti ovviamente la struttura medievale è stata modificata. Questoè avvenuto con lo sventramento del centro storico per creare un boulevard di impronta ottocentesca, come nel caso di via dell’Indipendenza, in modo da collegare la Stazione Centrale all’ombelico di Bologna, Piazza Maggiore, e con l’allargamento della via Emilia che attraversa la città da est a ovest, che ha portato alle attuali via Rizzoli e via Ugo Bassi.Nella zona del quartiere Porto, poi, vediamo un ulteriore accenno di modernizzazione, con gli esempi di architettura del ventennio fascista e le successive opere di riqualificazione rese necessarie dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Via Marconi è l’esempio più riuscito dell’architettura razionalista iniziata prima del conflitto e proseguita nei decenni della ricostruzione.Nonostante tutte queste sovrapposizioni, che cosa rende così uniforme tutte queste parti del centro storico, da quelle più antiche a quelle più recenti?Sono i portici bolognesi, che sono parte integrante di tutti gli stabili del centro storico, persino di quelli più moderni, con rare eccezioni.Fino a pochi anni fa, i portici erano sinonimo di eleganza, di passeggio spensierato al sicuro dalle intemperie e dalle insidie del traffico, e testimonianza della ricchezza artistica della città. Possono essere sorretti da colonne che richiamano l’architettura classica greco-romana, da colonne in mattoni di impronta italiana, da colonne con un gusto più barocco o neoclassico, fino al liberty e al razionalismo novecentesco, in cui i pilastri squadrati prendono il posto delle forme tondeggianti.Oggi però, in attesa che vengano riconosciuti e premiati anche dall’Unesco,i portici sono l’esempio più lampante del diffuso degrado che vive la città.I portici sono diventati un luogo di spaccio in pieno giorno, un luogo in cui lasciare i cani, e a volte gli umani, compiere le proprie deiezioni, un luogo dove organizzare improvvisate campagne di raccolta differenziata e soprattutto un luogo da riempire di scritte che sfregiano le facciate degli antichi e preziosi palazzi, nella totale indifferenza dell’amministrazione cittadina.Le soluzioni sarebbero tante, come sempre, dall’auspicabile azione di deterrenza e controllo da parte delle forze dell’ordine, alla possibilità di sanzionare amministrativamente gli spesso conosciuti autori di questi sfregi alla bellezza della città.Tuttavia, per far comprendere alle nuove generazioni che la conservazione di un bene così prezioso non è un compito facile e anzi dovrebbe essere una responsabilità di ciascun cittadino, si potrebbe fare un lavoro che coinvolgesse gli studenti delle scuole medie e superiori.Bisognerebbe richiedere alcuni fondi da destinare a coloro che si occupanodelle materie tecniche, artistiche e della reintrodotta educazione civica.Si potrebbero prevedere alcune ore mensili dedicate alla riverniciatura e al ripristino dei portici, con l’aiuto concreto dei ragazzi e la supervisione di tecnici esperti, per fare in modo di ripulire le pareti dei portici dalle scritte e dai disegni deturpanti. Ogni scuola potrebbe adottare un quadrante di vie e i rispettivi portici e lavorare ogni anno per mantenere la pulizia della zona ad essa affidata.In questo modo si potrebbe creare una sana competizione fra istituti e soprattutto i ragazzi potrebbero comprendere la fatica che serve per mantenere la città pulita, ma anche la soddisfazione e l’orgoglio di appartenere a una comunità che mantiene i propri monumenti, unici in tutto il mondo, nella condizione di bellezza in cui ci sono stati tramandati.
Davide Fustini
Bella questa idea!